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Meloni, siamo impegnati sulla sanità. Fimmg: no alle case di comunità. Snami: pronti a contribuire

Sanità pubblica Redazione DottNet | 31/05/2023 19:12

La premier: "Voglio provare ad andare ancora di più nel profondo, anche l'approccio pregiudiziale non mi stupisce ma non mi preoccupa. Mi interessa entrare nel merito delle cose, che significa il richiamo alla responsabilità"

«Siamo fortemente impegnati sul fronte della sanità, ci diamo l'obiettivo di una riforma complessiva che abbia come priorit la riorganizzazione dei servizi, il miglioramento dell'accesso alle cure, la valorizzazione dei professionisti della sanità». Così, a quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del primo tavolo con i rappresentanti delle sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal). «Sulla materia sanitaria - ha rimarcato - bisogna ricordare che c'è un finanziamento importante nel Pnrr, oltre 15 miliardi, che richiede un approfondimento perché è una grande occasione per migliorare il nostro sistema sanitario con strumenti che ci consentano di migliorare il sistema e non immaginare cattedrali nel deserto. Su questo è importante che ci sia un'interlocuzione molto seria», ha precisato Meloni.

Più in generale sul tema RepowerEu Meloni ha sollecitato un dibattito «pragmatico, non ideologico»: il Pnrr «è una delle questioni principali, una grande occasione. Le risorse devono arrivare a terra per essere spese nelle cose più strategiche. Stiamo lavorando al RepowerEu e alla verifica sul Pnrr esistente - ha spiegato - per fare un tagliando che tenga conto del mutato scenario della realtà di oggi. Il RepowerEu diventa l'occasione per fare insieme una valutazione su cosa nel Pnrr può essere ottimizzato e perfezionato». A chiusura dell'incontro, subito prima del "tavolo" con le associazioni datoriali, Meloni ha confermato «quanto detto in apertura: voglio provare ad andare ancora di più nel profondo, anche l'approccio pregiudiziale non mi stupisce ma non mi preoccupa. Mi interessa - ha spiegato - entrare nel merito delle cose, che significa il richiamo alla responsabilità. Quando ci si mette al tavolo bisogna scegliere le priorità con le risorse di cui si dispone. Mi interessano tutti i temi che sollevate e se avessi le risorse avrei già fatto tutto, ma mettendo insieme tutte le richieste si arriva a decine di miliardi. Occorre fare delle scelte che puntano sul moltiplicatore più alto. Le scelte vanno fatte, quindi il punto è: vogliamo provare a fare insieme queste scelte? Mi piacerebbe avere un coinvolgimento che non fosse di pregiudizio, nell'interesse non del singolo ma della Nazione. Se c'è una volontà reale di fare qualcosa si possono trovare le soluzioni giuste. Voglio provare a capire se nel merito vogliamo avere un approccio costruttivo pur nel rispetto delle differenze. Possiamo ragionare sulle grandi strategie assumendoci tutti le responsabilità. La volontà del governo c'è ed è visibile», ha sottolineato infine la premier.

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«Quelle del Presidente del Consiglio sono affermazioni che la medicina generale sottoscrive in pieno, perché i problemi della Sanità italiana non si potranno mai risolvere costruendo "cattedrali nel deserto". Serve invece un lavoro certosino che realizzi un sistema di cura e di assistenza sempre più capillare e prossimo al cittadino». Con queste parole il Segretario generale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, esprime apprezzamento per le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul tema della Sanità. In linea con le priorità espresse da Meloni, Scotti ribadisce che «serve una riorganizzazione del territorio con investimenti sul personale», perché «non sono certo le Case di Comunità la soluzione». Temi sui quali Fimmg sta portando avanti un lavoro costante e imponente, in sinergia e grazie alla disponibilità del ministro Orazio Schillaci e di tutta la squadra del dicastero della Salute. «Stiamo lavorando – prosegue Scotti – per definire progetti utili a soluzioni che soddisfino le esigenze dei pazienti e siano gratificanti e attrattive per i medici». Un lavoro, insomma, che punta a superare sterili discussioni sui modelli attuativi del Pnrr, che inevitabilmente generano disinteresse dei professionisti verso la medicina generale e un impoverimento della rete assistenziale. Infine, Scotti sottolinea quanto stia diventando proficuo il dialogo con il presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, nell’individuazione di modelli che vedono nella collaborazione tra medici di famiglia e farmacie la realizzazione di un’assistenza sempre capillare e prossima al cittadino. «Modelli di assistenza disponibili in tutte le realtà, non solo nei "deserti" urbani dove sorgeranno le Case di Comunità», conclude Scotti.

"Le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni fanno ben sperare e come organizzazione sindacale siamo già da adesso pronti a dare un contributo affinchè i fondi del Pnrr non vengano persi. Per il sistema sanitario nazionale devono essere una priorità". Lo spiega il presidente nazionale dello Snami Angelo Testa riferendosi a quanto dichiarato dalla premier durante un incontro con le organizzazioni sindacali. La Meloni ha fatto riferimento ad un budget da oltre 15 miliardi di euro che potrebbe essere destinato alla sanità nazionale proprio attraverso il Pnrr. "Il presidente del consiglio – dice Testa – invita tutti a fare in modo che questi fondi si concretizzino e soprattutto non servano a realizzare cattedrali nel deserto che per il sistema sanitario nazionale sarebbero l’ennesima beffa. C’è invece bisogno di rafforzare i servizi e garantire strutture all’avanguardia a tutela del diritto alle cure e alla salute". Testa si dice da subito pronto ad interlocuzioni con il governo affinché i fondi da oltre 15 miliardi di euro possano veramente cambiare il volto del sistema sanitario nazionale. "Questa volta – continua - i soldi non possono essere buttati dalla finestra. Con la collaborazione di tutti bisogna costruire un sistema efficiente e finalmente efficace. Lo Snami nazionale da anni sollecita tutti i governi che si sono succeduti a dare risposte tangibili anzitutto ai territori, troppo spesso lasciati al loro destino e senza veri servizi sanitari e dunque con il rischio concreto di non tutelare l’integrità degli utenti. Non è da escludere, che sulla scia di quanto dichiarato pubblicamente dalla premier, lo Snami possa ufficialmente richiedere un tavolo di confronto che possa anche monitorare il percorso dei fondi del Pnrr destinati al comparto sanità".

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